Caro Ianilo,
mi permetti di cominciare così questa mail?
Mi chiamo Raffaella e ho 26 anni. Mi sono quasi per caso imbattuta nel tuo blog ed è stato un dolore leggere anche solo poche righe qua e là. Sono figlia unica, coccolata e straviziata dai miei genitori, che adoro! Per loro e per il mio ragazzo farei di tutto. Ho avuto gravi problemi col cibo e grazie al loro amore e al loro perenne sostegno ora sono qui, sana, guarita. A loro devo la mia vita per ben due volte. Li amo!
Il 17 novembre 2005, mentre ero a lezione all'università ho sentito dentro di me che qualcosa non andava... ho chiamato a casa e mamma mi ha detto che era con papà al pronto soccorso. Lui aveva fortissimi dolori addominali. Ho preso il treno e son tornata a casa. Quella sera è iniziata la fine di tutto. Operato d'urgenza.
Ca del colon. E' stato un incubo. Mio padre è sempre stato molto forte, il punto di riferimento mio e delle sue sorelle. Ogni minimo problema che io avessi, andavo da lui, tanto che mamma era molto gelosa! Papà non mi ha mai negato un sorriso e un abbraccio, anche quando a sbagliare ero io. Io sono la sua bambina, e per me farebbe di tutto... Ci dissero che eravamo stati fortunati perchè i linfonodi non erano stati toccati e il tumore era circoscritto.
La chemio la facemmo perchè papà era giovane, solo per precauzione, dissero. Finita la chemio, a giugno, arriva la TAC. Ero tranquilla perchè tutto era andato bene e il mio papà, quest'omone forte e bellissimo, aveva reagito molto bene. L'ottimismo era con noi! La TAC evidenzia noduli al polmone............. baratro. siamo presi dal panico, non capiamo nè sappiamo che fare.. ci spostiamo al CRO di Aviano. Altra chemioterapia. Bene, i noduli tendono a rimpicciolirsi! Siamo sulla buona strada! ..ma poi la riduzione si ferma. Decidono di intervenire. Forza, non molliamo!
Si riprende la chemio, ancora diversa. Ma alla fina anche di queta PET e TAC ci dicono che abbiamo preso una strada sbagliata. Pausa. Stop. Il fisico di papà non è più da uomo forte. E' solo un fisico di un uomo che ha fatto due anni ci chemio e subito due interventi. Riprendiamo con un'altra terapia ancora. E col sorriso che non è più tale. Con le notti insonni. Il viso segnato. Ma lui va avanti, per me, per mamma. E anche io vado avanti, per lui. La nuova terapia non decolla: ormai il corpo è saturo. Altro intervento all'intestino il mese scorso... un disastro. Hano trovato cose che TAC e PET non avevano visto. Hanno tolto ciò che potevano. Ma............
Io sono ancora giovane, devo laurearmi, in ingegneria, come papà! Devo ancora fare tante cose con lui, deve venire alla mia laurea, deve portarmi all'altare, deve vedere la mia casa, devo invitarlo a pranzo le domeniche... deve tenere in braccio i suoi nipotini! devo imparare tante cose da lui, deve insegnarmi molto! io ho ancora bisogno di lui, del suo sorriso, delle sue carezze, delle sue coccole! E' lui l'uomo della mia vita! A volte mi sembra di vivere un sogno. Mi dò dei pizzicotti, ma non mi sveglio mai!
Mi sembra che sia impossibile che sia capitato proprio a lui. Incredibile. Non so se sono io che non voglio accettare la realtà e mi difendo creando un mondo tutto mio in cui non c'è malattia, non c'è dolore, sofferenza. I miei genitori hano fatto molti sacrifici nella vita. Ho sempre sperato per loro che in vecchiaia avebbero potuto rilassarsi e godere della vita, finalmente! Ma mi rendo conto che ciò non accadrà. Anche pensare che la chemio che inizierà la prossima settimana non serve se non che a prolungare questa vita ormai piena di rinuncie, come ben sai, mi dà quasi fastidio.
Ma non si può fare altro, ormai. Spero solo lui non soffra troppo. Vedo dai suoi occhi, occhi di uomo, la paura, la tristezza, lo sconforto e la rassegnazione. Lui non parla, per non farmi preoccupare dato che sa che dipendo da lui. Ma io lo so che lui ormai non ha più la forza e non ha più motivo di combattere. Sono andata anche a Milano, ho parlato con più professori, ma il parere è stato inesorabilmente lo stesso. Non lo dirò a lui. No. lui non deve vedere la parola fine. Lui deve andare avanti. Forse è egoismo, ma ora io devo pensare a mamma e papà e non me la sento di dar loro la sentenza.
Preferisco che lo pensino senza avere la certezza. Magari sbaglio, ma penso di farlo giustamente. Ho fatto tanti viaggi della speranza, avrei voluto dare a lui la vita che lui ha dato a me! Vorrei poter prendere io la malattia al posto suo per evitargli inutili dolori, per evitarli a lui e a mamma. Sai, io sono la sua fotocopia! Gli assomiglio moltissimo, sia fisicamente che caratterialmente. Lui è il mio esempio, il mio eroe, il mio papà! Già mi manca da morire! E' difficile cercare di mantenere all'apparenza la serenità e la gioia.
I medici mi hanno tolto un pezzo di vita con queste notizie. Mi sembra che mi abbiano strappato il cuore........ Non esiste più il futuro. Ormai è tutto finito. siamo ancora troppo piccoli e troppi indietro per vincere questo nemico. Andiamo sulla luna, ma poi non sappiamo spiegarci molte cose.............. Spero......... no, ormai non spero più. Non mi resta più niente se non godermi, coccolarmi e strapazzarmi il mio adorato papà il più possibile. Ho imparato che nondevo mai essere tirchia di atti di affetto.. e che se voglio fare una cosa non devo rimandare. Potrebbe non esserci tempo. Maledetto tempo! Scorre troppo velocemente a volte, e a volte non passa mai...............
Un abbraccio,
Raffaella