Microaspiratore cerebrale salva da ictus
L'intervento, ad oggi eseguito con successo solo a Milano e a Siena, è stato effettuato grazie ad un sofisticato strumento. «Il paziente, un cinquantenne - ha spiegato spiegato Carlo Venturi, direttore del servizio di neuroradiologia - è arrivato con la parte destra del corpo in stato di paralisi e con un grave deficit del linguaggio. Tale patologia viene tradizionalmente trattata con l'infusione di farmaci fibrinolitici, cioè sostanze che, se da un lato possono sciogliere l'embolo, dall'altra aumentano il rischio di emorragia cerebrale, compromettendo così il successo dell'intervento.
Abbiamo dunque deciso di utilizzare, per la prima volta, lo strumento appena arrivato che agisce meccanicamente sull'embolo senza infusione di farmaci». Il dottor Venturi ha inserito un microcatetere nella zona dell'inguine per risalire sino al cervello dall'arteria femorale, un vero viaggio dentro il corpo umano. «Appena arrivati nella zona del cervello colpita dell'embolo, all'interno dell'arteria cerebrale - continua Venturi - abbiamo attivato il microaspiratore in grado di disintegrare e aspirare l'embolo rimuovendolo completamente.
Il paziente sta bene, ha ripreso la parola e la funzionalità della parte destra colpita dall'ictus». Questo tipo di intervento, così come quello con farmaci fibronilitici, può avere successo soprattutto se effettuato entro le prime sei ore dal'insorgenza dell'ictus.
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