TUMORI: AUMENTANO QUELLI CERVICO-FACCIALI
La complessita' di queste neoplasie richiede trattamenti integrati che possono essere garantiti solo in strutture dotate di tutte le competenze necessarie. Tra queste l'Ospedale San Paolo di Milano dove oggi si svolge il Convegno nazionale "I tumori del distretto cervico-facciale: un dissensus meeting".
"Per ottenere risultati ottimali e' necessaria una strategia di 'trattamento integrato' - spiega Paolo Foa, Direttore del Dipartimento di Oncologia dell'Ospedale San Paolo di Milano - Nel nostro centro e' attiva una 'task force' costituita da oncologi medici, chirurghi otorinolaringoiatri e maxillo-facciali. A questo gruppo si affiancano, in stretta sinergia, gli specialisti dell'Istituto Europeo di Oncologia. Solo con un utilizzo combinato di chirurgia, chemioterapia e radioterapia e' possibile contrastare con successo la malattia, garantire un'adeguata assistenza al paziente e preservare la funzionalita' di organi essenziali per la vita di relazione.
La nuova frontiera delle cure contro questo tipo di tumori - prosegue Foa - e' costituita dai farmaci biologici. Proprio nei tumori cervico-facciali un anticorpo monoclonale, il cetuximab, ha consentito di migliorare in modo sostanziale l'efficacia dei trattamenti". L'integrazione fra terapie mediche, nuove modalita' di radioterapia e tecniche innovative di chirurgia consente di guarire oltre la meta' di questi pazienti. I tumori del distretto cervico-facciale comprendono i carcinomi del cavo orale, della laringe, del faringe e delle ghiandole salivari. Fino a pochi anni fa il trattamento di queste neoplasie richiedeva interventi spesso demolitivi, poiche' la malattia nella maggior parte dei casi veniva diagnosticata in fase avanzata.
"Per le neoplasie del distretto cervico-facciale si e' assistito ad un sostanziale miglioramento delle possibilita' di cura - precisa Foa - grazie sia alla precocita' della diagnosi che all'impiego di agenti biologici come cetuximab, un anticorpo monoclonale capace di bloccare in modo selettivo il recettore dell'epidermal growth factor impedendone l'attivazione e arrestando una serie di funzioni essenziali alla sopravvivenza e alla moltiplicazione delle cellule tumorali".
Ma oltre alle potenzialita' dei farmaci biologici, dal Convegno emergono altre novita'. Ad esempio, per i carcinomi del rinofaringe, sono stati ottenuti risultati promettenti con la immunoterapia. Sono poi migliorate le modalita' di radioterapia, in grado di 'mirare' in modo sempre piu' selettivo e modulato la massa tumorale, risparmiando i tessuti sani, cosi' come si sono compiuti progressi per le tecniche chirurgiche che prevedono anche la laser-chirurgia e la chirurgia robotica. (AGI)
Etichette: tumori testa collo cervico facciale
1 Comments:
Che possibilità di sopravvivenza ci sono con un carcinoma non non chieratinizzante indifferenziato t3???? La terapia adatta???? Ringrazio anticipatamente per la risposta!!
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