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ianilo marchesi carcinoma infiltrante scarsamente differenziato

Combatto una malattia al collo nella parte cervicale laterale sinistra, e due tumori ai polmoni. Nel 2006, ho fatto terapie intensive di chemio e 36 trattamenti di radio. Nel 2007 recidiva dei noduli laterocervicali con aumento delle dimensioni, dovendo cosi fare di nuovo trattamenti di chemio. Continuo a combattere, credere sempre. Per scrivermi e ne vuol far partecipe i lettori del blog. ianilo@gmail.com

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** La verità alle volte è più vicina di quanto si creda, ed alle volte si può nascondere nelle righe di qualche paragrafo.** Se il mio blog può essere di aiuto a qualcuno, ne sarò felice.

domenica, gennaio 20, 2008

IN ITALIA SI MUORE ANCORA FRA TROPPE SOFFERENZE

Nelle terapie oncologiche l'Italia e' ancora agli ultimi posti in Europa nell'uso degli oppioidi. Nella classifica dei 14 paesi piu' importanti dell'Unione il nostro paese e' penultimo, seguito soltanto dall'Irlanda e molto lontano da Germania e Danimarca, nazioni in cui il consumo terapeutico degli oppioidi e' dieci volle superiore, con una spesa e' di 7 euro pro-capite all'anno, contro gli appena 50 centesimi dell'Italia.

Questi dati sono emersi oggi a Firenze, in chiusura del convegno L'Hospice e il sistema delle cure, organizzato dalla Fondazione di Leniterapia FILE, con partecipazione di specialisti da tutta Italia. Per la maggior parte dei medici italiani, in sostanza, gli oppioidi restano un tabu' e il concetto stesso di terapia del dolore fa ancora fatica ad affermarsi.

Cio' accade in parte per evidenti ritardi culturali e, in parte, a causa di complicazioni burocratiche (occorre, per esempio, una ricetta speciale in tre copie) che ostacolano la prescrizione di questi farmaci. Il paradosso e' clamoroso, se si pensa che per il cancro, ma anche per altre malattie, al momento della diagnosi il dolore e' un sintomo importante per circa 70mila pazienti.

Con un'intensita' crescente che nella fase terminale finisce per riguardare oltre 100 mila malati. Moltissimi pazienti (circa il 40%) hanno dolori cosi' insopportabilmente forti, da desiderare di morire. Nella maggior parte dei casi (66%) diventa anche impossibile fare vita normale, un handicap che quasi sempre si ripercuote in modo drammatico sul menage familiare.

Le terapie? Purtroppo sono non di rado inadeguate. Quasi tutti i malati sono trattati con antidolorifici, ma come rivela lo studio Epic, ben 84 pazienti su cento giudicano sostanzialmente inefficace la terapia prescritta. Dedicata alle esperienze europee e a quelle italiane, dopo una prima giornata riservata agli aspetti architettonici degli hospice, questo secondo round del convegno di FILE ha contribuito a delineare una serie di concetti e indicazioni destinati certamente in qualche modo a influenzare la fioritura di strutture, in corso anche in Italia, per l'accoglienza ai malati inguaribili.

Oggi ogni Regione e ogni Asl fa praticamente quello che crede meglio, senza alcuna uniformita' di criteri, ne' di trattamento ne' tariffari. Una giornata di degenza puo' costare, per esempio, dai 180 ai 480 euro. Occorre, evidentemente, una politica degli hospice. In Toscana, entro i prossimi due anni, saranno operative 16 strutture, dalle 3 appena di fine 2007.

In totale 176 posti letto con cui sara' coperto il fabbisogno di tutta la regione. Si stima per ciascun posto letto una spesa di circa 70 mila euro all'anno, il che comporterebbe per il sistema sanitario un investimento di oltre 12 milioni di euro. Secondo quando affermato dall'oncologo Gianni Amunni, direttore dell'Istituto Toscano Tumori, che in chiusura di convegno ha portato il saluto dell'assessore regionale alla Sanita', Enrico Rossi, ogni hospice non potra' che essere inserito in una rete di cure palliative, per garantire vari livelli di assistenza, compreso quella a domicilio. L'hospice, ha detto Amunni, non puo' funzionare da solo. Ed e' per questo motivo che la Regione creera' reti di cure palliative anche nelle zone che adesso ne sono prive.
(AGI)

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