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ianilo marchesi carcinoma infiltrante scarsamente differenziato

Combatto una malattia al collo nella parte cervicale laterale sinistra, e due tumori ai polmoni. Nel 2006, ho fatto terapie intensive di chemio e 36 trattamenti di radio. Nel 2007 recidiva dei noduli laterocervicali con aumento delle dimensioni, dovendo cosi fare di nuovo trattamenti di chemio. Continuo a combattere, credere sempre. Per scrivermi e ne vuol far partecipe i lettori del blog. ianilo@gmail.com

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Nome:
Località: Riotorto, Livorno, Italy

** La verità alle volte è più vicina di quanto si creda, ed alle volte si può nascondere nelle righe di qualche paragrafo.** Se il mio blog può essere di aiuto a qualcuno, ne sarò felice.

mercoledì, luglio 30, 2008

Dalla ricerca una speranza in più per i pazienti con epatocarcinoma non operabile

Uno studio internazionale ha dimostrato, per la prima volta, l’efficacia di un farmaco nel trattamento dell’epatocarcinoma in fase avanzata, non operabile. La ricerca, cui ha partecipato attivamente il Dipartimento di Oncologia dell'Istituto Clinico Humanitas, diretto dal dott. Armando Santoro, è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica New England Journal of Medicine.

“La molecola (sorafenib, già utilizzata con successo per il tumore al rene) - spiega il dott. Santoro -appartiene alla classe dei ‘farmaci intelligenti’ che colpiscono specifici bersagli della cellula tumorale e ne bloccano la crescita. Fino a oggi nell’epatocarcinoma non esisteva, al di fuori delle terapie locali (chirurgia, radiofrequenza, embolizzazione) nessun farmaco in grado di modificare l’evoluzione della malattia.

Sorafenib ha invece dimostrato efficacia nel bloccare la progressione del tumore del fegato e nell'aumentare la sopravvivenza dei pazienti sottoposti alla terapia. Questi risultati erano stati già presentati ufficialmente nel 2007 a Chicago nel corso dell’ASCO (American Society of Clinical Oncology) Annual Meeting, il più importante momento di incontro per l’Oncologia mondiale”.

Il farmaco sarà presto disponibile con la registrazione della molecola. Nell’attesa, presso Humanitas da quasi un anno sono attivi ulteriori studi e protocolli sperimentali di trattamento anche in stadi meno avanzati dell’epatocarcinoma.

Un'altra bella notizia la trovate qui:
Alzheimer, nuovo promettente farmaco
http://www.ansa.it


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lunedì, luglio 28, 2008

Esito Tac del 24-07-08

Ciao, rieccomi, ho avuto da sabato notte la linea adsl down sicchè non ho potuto navigare ne postare,
Stamani è arrivato l'esito degli esami tac, i quali dicono che rispetto al precedente esame del 30-04-2008 si apprezza un lieve aumento dimensionale delle linfoadenomegalie note cervicali e delle lesioni parenchimali polmonari note.

Comunque sembra di non preoccuparsi, e mi hanno messo in ferie, il dottor Tognarini e il dott.Antonuzzo fino ai primi di settembre per ricominciare magari con un nuovo trattamento. Ormai agosto è alle porte, caleranno pure i post per poi riprensere a settembre con novità e curiosità nel mondo oscuro della nostra malattia.
Un'abbraccio forte forte ianilo

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giovedì, luglio 24, 2008

Tac e lombalgia

Ciao, stamani alle 6 sveglia, per modo di dire perchè, le mie alzate notturne mi permettono anche do non mettere l'allarme. Preparazione della bottiglia da un litro di acqua con la boccetta di siero che sarebbe nientaltro quel siero che mi si inietta poi durante la tac per fare la scansione a contatto.

Fin qui niente di grave, devo bere questo litro di acqua in un'ora, pertanto per le sette tutto fatto. Premetto che erano 5/6 giorni che non sentivo mal di schiena, ma l'imprevisto è sempre in attesa per gli sfigati ed ecco che mi cade l'asciugamano in bagno, lo raccolgo, ed ahimè, una fitta di nuovo alla schiena ed eccoci punto e a capo.

Qui ricomincia la mia odissea, di come prendere le posizioni, come sedermi, come camminare, mi vesto, preparo la documentazione da portare alla dottoressa ala TAC, in quanto vogliono sempre le ultime tac fatte per poterle confrontare. Con molte precauzioni salgo in macchina, e volesse dio, la schiena non mi fa male.

Parto con la mia velocità di crociera dei 70/80, con calma mi faccio i 25 km da Riotorto all'ospedale, arrivo lassu al parcheggio che domina con un bellissimo panorama il canale di piombino e la magnifica isola d'elba, come anticamera dell'inferno mi dico, è bellissimo, la giornata è bella, ma io con la mia lombalgia sono uno zombi.

Prendo l'ascensore, mi dico che sono fortunato, perchè alle 7,30 la mattina alle volte ci sono gli addetti alle pulizie ed allora addio, devi fare un sacco di scale, nelle mie condizioni poi, ma arrivato ad un piano di sotto, devo prendere le ultime rampe che mi portano al piano terra dell'ospedale.

Mi attacco al passamano e ad uno ad uno scendo gli scalini che mi rimangono, è uno strazio, chi mi vede dirà cha la vecchiaia è una brutta gatta da pelare. Arrivo alla porta per accedere al Day Hospital, devo andare su perchè mi manca un pezzo di analisi del sangue e le devo ritirare su al cord. C'è un'ascensore che porta su, ma non so dov'è, ed allora opto per salire le scale, stesso strazio, stessa salita gradini uno a uno e finalmente la meta. Mi danno gli esami e faccio ritono al piano terra per far vidimare la richiesta tac, e mi metto in sala di attesa.

Sono confuso a questo punto, mi prende una sonnolenza e vedo gli infermieri che vanno e vengono, come se non avessero niente da pensare, che aspettassero qualcuno per poter iniziare, infatti ecco la dottoressa. Si inizia, prima una persona anziana con il bastone, sembrava un grissino tanto era magro, incuteva tenerezza solo a guardarlo, dopo 20 minuti ecco che mi chiamano.

Pensate che sia andato tutto bene, sdraiarsi sul lettino, sganciarsi i pantaloni, calarli giu fino alle ginocchia. Niente di più sbagliato, con un'infermiera davanti che non sapeva nulla, nello sdraiarmi, ho emesso un urlo, non so se un grunito, un ahia, o mamma, allora mi si è precipitata vicino mi ha sorretto e piano piano mi sono sdraiato. Questo è successo anche dopo aver finito laTAC, non ruscivo ad alzarmi, l'infermiera mi aiutava,ma non ce la facevo, allora ne è venuta un'altra e con terribili dolori ce l'ho fatta.

Arrivato a casa alle 10 mi sono sdraiato sul divano, non ho neanche mangiato, e mi sono alzato ora a fare questo post, intanto che le sensazioni di dolore sono ancora nella mia mente. Una giornata veramente disgraziata non c'è che dire. Il fatto è che sono cosciente che non finirà male, sto maledettissimo male.


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martedì, luglio 22, 2008

Cancro alla prostata

Ciao, per fortuna siamo in estate perchè con le nottate che sto passando sarebbe un casino. Mi sveglio ogni due ore, passeggio in cucina intorno al tavolo, vado sul terrazzino, mi bevo un bicchiere d'acqua e me ne ritorno a cuccia.

Non riesco a capire i motivi, vabbè che sono inconsciamente preoccupato per la mia malattia, per il 25 che faccio la TAC, per l'esito che possa anche avere, ma non riuscire a dormire almeno 4 ore di seguito mi preoccupa, il giorno poi sembro uno zombi.

La settimana scorsa mi son fatto l'esame della vista e fra due giorni ho i nuovi occhiali,perchè ormai da vicino vedevo tutto sdoppiato. Ammazzalo le lenti che vanno dal superiore per vedere lontano all'inferiore per vedere vicino costano 250 euro l'una.

Allora come passerete le vostre vacanze? Sono curioso, fetemi sapere.
Una buona notizia che viene dalla GB:

Un nuovo farmaco per il trattamento del tumore maligno alla prostata sta per essere messo a punto da un'equipe di medici del Regno Unito. L'Abiraterone potrebbe rappresentare piu' che una speranza per circa l'80% dei pazienti affetti dal cancro in Gran Bretagna. La scoperta, che rappresenta il piu' importante passo in avanti nella cura al tumore della prostata degli ultimi 70 anni, apre nuove scenari nel panorama medico.

Il farmaco agisce bloccando gli ormoni che alimentano il cancro. L'Istituto di Ricerca sul Tumore auspica che il medicinale sia disponibile entro 2-3 anni, in una semplice pillola.
Uno studio clinico sul cancro alla prostata coinvolge tuttora circa 1200 pazienti di tutto il mondo e dara' i primi risultati verso la fine dell'anno.

Alcuni pazienti che hanno ricevuto il trattamento sono stati in grado di sospendere l'assunzione di morfina, facendo registrare un significativo miglioramento nella qualita' della vita
Ma gli esperti sono ancora scettici. Il medicinale e' ancora nella fase sperimentale e occorrono ulteriori verifiche. "Crediamo di aver fatto un passo importante nel trattamento del tumore alla prostata nei malati terminali - dice il dottore dell'Istituto di ricerca Johann De Bono. Ci auguriamo che il farmaco - conclude il medico - possa rappresentare una speranza per molti pazienti, con un miglioramento e un prolungamento della vita".

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domenica, luglio 20, 2008

Storie di ciarlatani

Ciao, quest immagine è una delle tante che ho inserito su Google Earth del Golfo di Baratti.
Son tre giorni che mi sento stanchissimo, non so se è per il caldo, o per la mancanza di globuli bianchi che mi calano sempre paurosamente dopo una settimana dalla chemio. Ho voglia di andare a fare una passaggiata in pineta a due passi dal mare, non ci crederete, mai io che ci abito a tre km, quest'anno non ci sono ancora andato.

E si che mi sono comprato il posteggio per tutta la stagione che per noi residenti è di 30 euro per tutta la costa est e il golfo di Baratti. Lo conoscete il golfo di baratti? Bellissimo. Stupendo magico, sembra che gli antichi etruschi che li lavoravano il ferro portato dalle navi che facevano spola con l'isola d'Elba, siano li vicino a voi. Divagazioni, per introdurre un tema assai diffuso dei ciarlatani , che meriterebbero la galera, e non uscirne più.

QUESTO UN'ALTRO CASO DI CIALATANERIA:

Non amava la pubblicità, ma il suo libro “La Luce di Orione” era recensito anche su Internet, dai siti specializzati in attività spirituali. Virgilio M., 50 anni, cercava di curare i suoi pazienti da malattie vere e proprie, disturbi del sonno, depressioni, difficoltà motorie, ma anche tumori, con la fitoterapia e con infusi di erbe.

Peccato che i suoi metodi consistevano semplicemente nel far dipingere le pareti di casa delle ignare vittime di colori assurdi e convincerle a mettere fuori dalle finestre bicchieri riempiti d’acqua. «Se l’acqua diventa verde dopo una settimana – diceva loro – gli influssi negativi delle malattie svaniranno». Certo, l’acqua diventava verde. Per via delle alghe che si formavano nel liquido lasciato ad imputridire all’aperto.

l'articolo intero potete leggere qui:

Il “mago Virgilio” curava i tumori con erbe e pozioni

mi raccomando diffidate diffidate diffidate sempre dalle facili guarigioni e di untori, l'italia popolo di buonisti
lascia che questi proliferano in abbondanza, tanto una volta presi, non hanno nessuna pena e possono continuare da un'altra parte a far del male alle persone sofferenti.

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venerdì, luglio 18, 2008

Tumori: Gb, cannabis potrebbe indebolire cellule cancro

Farsi una canna come terapia contro il cancro: a Londra i ricercatori medici della St.George University sono arrivati alla conclusione che la cannabis è in grado di rallentare sviluppo e riproduzione delle cellule tumorali. A loro avviso il THC, principale ingrediente della cannabis, può avere un effetto benefico su tutte le tipologie di tumore, ma specialmente per quello al polmone e al cervello, oltre alla leucemia: indebolirebbe le cellule tumorali, rendendo così più efficace la chemioterapia.

Studi precedenti avevano dimostrato come le proprietà delle cannabis potevano essere base per medicinali utili ai malati di cancro: come antidolorifico ma anche stimolanti dell'appetito e per la riduzione della nausea

Tuttavia all'annuncio dei risultati ai quali sono arrivati i ricercatori della St.George University è seguito un ammonimento a proposito del fumo della droga, in quanto per ora l'unica versione "sicura" della cannabis a uso terapeutico è stata generata in laboratorio. "Non sto in nessun modo incoraggiando la gente ad assumere cannabis, ci potrebbero essere più danni che vantaggi. Tuttavia questo studio dimostra come la sostanza sia una valida arma nella battaglia contro il cancro: per autorizzarne la somministrazione siamo abbastanza vicini, ma abbiamo bisogno di ulteriori riscontri. Credo che in due o tre anni si potrà utilizzare regolarmente", ha detto ai giornalisti il dottor Wai Man Liu, che ha partecipato alla ricerca.

La dottoressa Joanna Owens, del Centro ricerca sul Cancro del Regno Unito, ha affermato che studi simili vanno incoraggiati: "Rendere le cellule tumorali più vulnerabili a vantaggio della chemioterapia o la radioterapia è un'ottima idea, ma siamo soltanto agli inizi".

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mercoledì, luglio 16, 2008

Dott. Vigna Revisione Scientifica del 23 giugno di Roma documenti

Ricevo dal Dott. Vincenzo Vigna Cardiochirurgo al Policlinico di Pavia e pubblico per l'interesse avuto a livello mondiale:

Egregio Signor Marchesi,
mi permetto di contattarLa, in qualità di Responsabile Medico del 3D-CBS e della Revisione Scientifica del 23 giugno di Roma, perchè ho visto nel Suo blog una descrizione del 3D-CBS.

Le invio un aggiornamento post revisione di Roma durante la quale siamo stati collegati in diretta web mondiale in italiano ed inglese per ca 8 ore. La Revisione continuerà almeno fino alla fine di settembre (risposte commenti, relazione finale, -Erice Prof. Zichichi- Cern Ginevra 26 agosto, ecc...).
Sarei lieto di poter collaborare con Lei per trovare ulteriori sinergie adeguate per giungere al più presto al completamento dei primi prototipi uso umano.

Le invio un link di 2 minuti:

*** http://www.telepaviaweb.tv/portale/news/news_vedi3.php?numero=1864

La Revisione per capitoli, con i nomi degli Scienziati che hanno già avvalorato le invenzioni, potrà trovarLa nell'allegato o al link:
*** http://nuke.vincenzovigna.it/Portals/0/Collegamenti%20per%20RIVEDERE%20revisione_Roma%2023%20giugno%202008%20già%20trasmessa%20in%20diretta%20planetaria%20b.pdf

Sono lieto di mettere al corrente i miei lettori, la ringrazio della fiducia, ricordandole che il mio piccolo blog è a disposizione per eventuali altre notizie che possano portare a conoscenza il Vostro lavoro.
La ringrazio cordialmente ianilo marchesi

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lunedì, luglio 14, 2008

Il medico in ferie e il paziente «abbandonato»

Ciao, son passati i fatidici 3 giorni dalla chemio, e devo dire onestamente che non ho avuto effetti collaterali, sarà stata la cura dell'aloe che sto facendo, saranno state le punture per 3 mattine di Navoban, fatto sta che oggi lunedi mi sento abbastanza bene, non sono allegro, ma almeno melasono cavata senza vomito ne nausea.

Ora vedremo il 24 di luglio con la TAC approfondita collo e torace a che punto sono i linfonodi, se sono diminiuti, stabilizzati, aumentati, speriamo di avere almeno l'esito di non aumento.
Come tutti gli anni il problema dei medici ritorna a farsi sentire specialmente per noi anziani.

E' un antico problema quello delle vacanze dei medici di base, quasi irrisolvibile. I dottori hanno certamente diritto, come tutti, alle ferie e d'altra parte non mancano mai i pazienti, soprattutto anziani in condizioni disagiate, che si sentono in qualche modo "abbandonati".

In genere le vacanze sono programmate per tempo e le sostituzioni adeguatamente organizzate, ma qualche intoppo sorge sempre. Una possibile soluzione di questo e di altri problemi legati alla medicina di base viene suggerita da uno studio del Fiaso, la federazione delle aziende sanitarie ospedaliere, i cui risultati sono stati appena resi noti.

Lo studio non si è occupato delle vacanze dei medici, ma ha analizzato e messo in rilievo i vantaggi dell'assistenza territoriale quando questa è organizzata in "medicina di gruppo", cioè quando diversi medici di base si associano in un unico studio, condividendo la struttura, l'organizzazione dell'assistenza, la banca dati e anche le spese. E' chiaro che in queste strutture è più facile il trasferimento dell'assistenza di un paziente, in studio o a domicilio, da un medico all'altro.

Quello che la ricerca ha sottolineato sono infatti alcuni aspetti importanti: dove i medici che lavorano i gruppo sono attorno al 40 per cento del totale, migliora nettamente l'assistenza domiciliare, che arriva al 15 per cento della popolazione anziana (contro il 4 per cento quando i medici associati sono solo il 10 per cento). In queste stesse aree inoltre diminuiscono i ricoveri ospedalieri "inappropriati", vale a dire inutili, che soprattutto nel periodo estivo diventano una sorta di "parcheggio" degli anziani in ospedale, con forti aggravi di spesa per il servizio sanitario. Per ora il sistema "di gruppo" è sviluppato soltanto in poche zone d'Italia, in particolare in Veneto, Emilia e Toscana ed è quasi inesistente in ampie aree del sud.

Ma certamente questi dati dovrebbero spingere a incentivare di più questa forma di organizzazione dell'assistenza di base. In modo che, tra l'altro, tutti possano fare le ferie e meno pazienti ne paghino le conseguenze.

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venerdì, luglio 11, 2008

La mia allegria? Ora sono triste

Ciao, la nottata dopo la chemio fatta ieri mattina, si è trasformata in un piccolo incubo, pensavo continuamente al dover cambiare medico oncologo, dopo 2 anni di cure, passate con mille dolori dalla prima chemio alla radioterapia, pensavo al bel rapporto che avevo instaurato con lui che cercava di guarirmi dai miei tumori al collo ed al polmone, e senza vergona vi dirò che ho pianto.

Con il mio medico di fiducia avevo stabilito, e le mie figlie anche, una relazione di fiducia, e la fiducia si basava sulla reciproca sincerità ma anche sulla sua comprensione amorevole. Io reagivo meglio alla cura, e la mia testa anche, non pensavo di essere ammalato.

Il malato, quando le cose si fanno serie, quando la vita appare minacciata o, sulla base di quanto è umanamente prevedibile, già pregiudicata, si sente in balia delle onde, non sà più a cosa va incontro, anche se conosce il nuovo medico che lo curerà, e ne conosce la grande professionalità ed aperture verso nuove cure, il dott. Antonuzzo che stimo per la serietà con cui svolge il suo lavoro di medico. Ora mi ha fatto fare la nuova tac per il 24 luglio, cosi si vede cosa fare, quali cure continuare.

Devo far nascere l'empatia, nel mio nuovo medico oncologo, che vuol dire immedesimazione nei bisogni, nei problemi e nella sofferenza di me malato. E vuol dire anche capire dov'è per me il limite fra ciò che voglio sapere e non sapere, fra il mio bisogno di verità e il mio bisogno di speranza.

Un bacio ed un'abbraccio a chi mi segue, non siate tristi per me, da questi giorni molti tristi, cercherò di venirne fuori abbastaza presto.

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giovedì, luglio 10, 2008

Cambio di oncologo

::-(((

Ciao, ho fatto lachemio, e farò la TAC il 24 Luglio alle 8,30 conmetodo contrasto e non.
Comunque la sfiga mi perseguita sempre, il mio oncologo Tognarini lascia l'ospedale per un'incarico ai distretti della Val di Cornia, cioè il territorio dei comuni di San vincenzo, Riotorto, Campiglia marittima, Suvereto.
E' stata una mazzata, era un'evenienza che non avrei mai pensato di dover affrontare, avevo lasciato la vita nelle sue mani, e bene o male, 2 anni era riusciuto a farmeli vvere, ma fortunatamente passo sotto il dott.Antonuzzo
medico giovane che conosco già e che conosce la mia malattia in qaanto quando non c'era Tognarini era lui che lo sostituiva. Vediamo l'esito della tac e poi ediamo che cosa deciderà il dott. Antonuzzo in merito alle cure.

Maria una mia lettrice mi manda questo articolo che io ho provveuduto a metterlo a vostra disposizione:
http://www.rioweb.it/uomo-mistero.htm
Incredibile caso di guarigione dal cancro. L'uomo mistero


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mercoledì, luglio 09, 2008

Si spende poco per il dolore

Ciao, stamani ho fatto le analisi del sangue, speriamo che vada tutto bene, perchè domani ho la chemio. La lombalgia purtroppo non tende ad attenuarsi, anche con tachidol due bustine mi rimane sempre il dolore. Chissa se fra i miei lettori c'e' qualcuno che ha fatto l'agopuntura per il trattamento della lombalgia e ci volesse far sapere se ha trovato giovamento.

TROPPI ANTINFIAMMATORI
– Secondo gli esperti, in Italia le linee guida internazionali sul trattamento del dolore da cancro (Who’s Analgesic ladder – la scala del dolore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) vengono costantemente disattese: si continua a combattere il dolore utilizzando in misura eccessiva i farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans), mentre il loro impiego sarebbe raccomandato solo nei casi di dolore lieve-moderato.

I dati relativi ai consumi dimostrano poi come gli specialisti italiani ricorrano troppo spesso alla terapia transdermica (che passa attraverso la pelle, con i cosiddetti “cerotti”), non rispettando i suggerimenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, della European Association for Palliative Care e della European Society of Medical Oncology, che raccomandano la via di somministrazione orale come prima scelta, efficace ed agevole. Nel 2007, i preparati transdermici hanno dominato il mercato, con una quota pari al 72,7 per cento delle confezioni consumate, contro il 27,3 per cento dei medicinali orali.

Infine, anche l’analisi sui dosaggi impiegati identifica l’atteggiamento conservativo dei nostri medici, che tendono a prescrivere quantitativi inferiori al necessario, dando un aiuto solo marginale alle persone che si trovano a convivere con il dolore cronico.

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martedì, luglio 08, 2008

Tendine da doccia = cancro?

Ciao e buona giornata,
ieri sono stato dal mio terapista dott. Galeone, gli ho detto che la cura che mi aveva prescritto mi aveva tolto quei dolori al collo ma che purtroppo la lombalgia non se ne voleva andare.

Allora per quanto riguarda la cura questa deve durare 16 settimane con pastiglie di Lansox e Lyrica
e per quanto rguarda la Lombalgia mi aveva già quasi ottenuto un'appuntamento con un medico chirurgo dell'opedale di Piombino per fare quei siringoni di infiltrazioni, ma io non ho voluto, ne ho già piene le palle di punture ala pancia di fraxiparina che è tutta tumefatta. Mi ha consigliato allora un suo conoscente che pratica medicina alternativa con ago puntura. Vediamo magari di fare qualche seduta.

E se questa lombalgia non mi andasse via anche perchè passo 15 ore seduto in poltrona al pc?
Basta piagnistei e andiamo ad analizzare quella che può essere la notizia del giorno che la tendina della doccia può essere causa di tumori.

E' questa l'analisi che hanno svolto al Centro Usa per Salute, Ambiente e Giustizia, che hanno chiesto che le tendine in questione siano tolte dal commercio, come aveva già segnalato Greenpeace qualche tempo fa.

Secondo gli scienziati, infatti, tra i componenti che compongono l'oggetto sotto accusa figurano più di cento sostanze chimiche tossiche, che non solo possono provocare il cancro, ma addirittura possono portare a scompensi ormonali negli adolescenti. Le tende in Pvc, infatti, contengono ftalati, che se da un lato servono a mantenere morbido il materiale plastico, dall'altro possono però portare allo sviluppo prematuro del seno o alla femminilizzazione dei ragazzi.

Teniamoci informati su questa cosa che se è meglio prevenire le cambieremo.

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domenica, luglio 06, 2008

Lombalgia

Ciao, ora che mi stava facendo effetto la cura antidolorifica del dott. Galeone, trattamento basato su cortisonici e che mi hanno tolto almeno in parte il dolore e di poter vivere la mia giornata con più serenità, una nuova tegola si abbatte sul mio fisico.

Questa lombalgia che mi fà un male della madonna, non riesco ad alzarmi se non con lancinanti dolori, quando vado a letto e mi devo alzare, son bestemmie, perchè faccio una fatica del diavolo. Ho preso appuntamento domattina alle 10,30 con il dott. Galeone, vediamo se mi trova una cura per lenire sto dolore, perchè è veramente micidiale.

Poi si stà avvicinando il giovedi 10 che ho la chemio che sommata a quella che farò il 31, questo mese non male direi. Cosi ora siamo a 4, poi il 31 (5) ed il 21 agosto l'ultima la (6) di questo ciclo. Vediamo poi la tac che ci dice.
Ciao un'abbraccio.

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venerdì, luglio 04, 2008

Broccoli contro il cancro alla prostata

Ciao anche stamani sveglia presto, son le 4,53 e stò postando dopo aver mangiato due fette di pancarrè tostato e caffè. Anche stamani mi sento bene, a parte sto lombalgia, che non ne vuole sapere di andarsene e migrare magari sulla spiaggia del Mortelliccio qui a Riotorto a prendersi un po di sole.

Oggi devo andare anche dal mio vivaista per vedere se mi ha procurato le piante di aloe, in quanto ormai quelle che ho hanno le foglie che non sono più vecchie 4/5 anni, ma credo 2, pertanto gli troverò un posticino sul terrazzo a piano terra, e le lascerò in pace fino all'anno venturo, poi vedremo. Comunque a me il frullato di aloe arborescens mi sta aiutando molto i giorni dopo la chemioterapia, facendomi vomitare molto di molto meno e diminuendo la nausea dovuta al serio chemiotico.

La cura del dolore a base di cortisonici stà facendo effetto pure quella, seguo scrupolosamente la scaletta di somministrazione pillole e i dolori laterocervicali che mi partivano dalla base dei linfonodi fino al cervello, sono spariti. Speriamo che non sia l'inizio poi di un lento declino, perchè sinceramente ora sono abbastanza gasato, e mi dico che la battaglia i bastardi la stanno perdendo, li sto mettendo alle corde, li sto suonando come un pugile a ko.

Mangiate broccoli :-))

Qualche porzione in piu' di broccoli ogni settimana potrebbe proteggere gli uomini dal cancro alla prostata, riferiscono ricercatori britannici. Il team ritiene che una sostanza chimica contenuta in questa verdura sia in grado di stimolare centinaia di cambiamenti genetici, attivando alcuni geni che combattono il cancro e disattivandone altri che lo alimentano, spiega Richard Mithen, biologo dell'Institute of Food Research britannico.

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giovedì, luglio 03, 2008

Un «biochip» contro i tumori

Ciao, son tre giorni che sto bene, mi sento in forze ed anche a livello mentale continuo a non accettare che abbia sto bastardi in corpo e faccio finta che sia un malessere che devo combattere con le terapie. Alla mattina mi alzo prestissimo, alle 6 in piedi, stamani sono le 4 e sto scrivendo il post del blog, continuo la cura di cortisonici e bustine di tachidol, fra poco mi frullo l'aloe erborescens. Credere e combattere questo sto facendo.

Una notizia che potrebbe essere utile, se lasperimentazione va in porto.
Se fosse comela macchinetta che usavo per controllare tutti i giorni il tassodiabetico della mia povera mamma, sarebbe facile da usare.

Un piccolo dispositivo collegato a un computer per diagnosticare quattro tipi di cancro.

Una piccola scatola elettronica ci aiuterà a diagnosticare alcuni tipi di tumore nella fase iniziale e dunque ad avere maggiori possibilità di guarigione. La stanno realizzando i ricercatori di alcune università italiane (Pisa, Venezia, Padova, Brescia, Bologna) e il Cnr di Roma e l’Ics Unido di Trieste, che insieme a due partner industriali, Olivetti e la Xeptagen, stanno partecipando a un progetto cofinanziato dal ministero (Miur) per la messa a punto di nuovi dispositivi di diagnostica nanoscopici.

COME FUNZIONA - La macchina impiega un particolare biochip collegato a un piccolo computer che, affiancato agli attuali marcatori biologici, potrebbe dare risultati eccellenti sulla diagnosi del cancro.

Un esame, a basso costo, che in futuro potrebbe essere effettuato anche a casa. Il progetto è ancora in fase di validazione e solo tra un anno sarà possibile sapere se i risultati saranno ottimi come si spera. «Il sistema è ottimizzato per la diagnosi di quattro tipi di tumore: seno, colon, prostata e fegato – spiega il professor Roberto Solaro del dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa -. Il funzionamento è semplice: basta inserire della macchina poche gocce di sangue per avere una risposta in tempo reale.

Il costo attuale per ogni esame è inferiore ai 20 euro e la macchina attualmente costerebbe sul mercato dai 2 ai 300 euro, ma se la validazione darà buoni risultati, il sistema potrà essere prodotto in serie e costare molto meno». Secondo il professor Solaro, in futuro il biochip potrebbe essere utilizzato dai pazienti autonomamente.

«Noi crediamo molto a questo progetto – spiega – e le sperimentazioni hanno dato risultati molto confortanti. Ovviamente non dobbiamo farci illusioni e solo al termine dei test di validazione, che si concluderanno il prossimo anno, potremmo dire se il sistema potrà essere utilizzato». Secondo i ricercatori, la macchina potrebbe essere d’aiuto anche per chi è già malato di tumore e segue la terapia. «Il biochiop potrebbe indicare l’evoluzione clinica del paziente – dice Solaro - e dunque far capire al medico l’efficacia o meno della cura».

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martedì, luglio 01, 2008

Da un fungo un farmaco contro il cancro

La cura con i cortisonici sta facendo effetto, ora ho dimezzato le bustine di tachidol giornaliere, e i dolori alla spalla ed al collo son diminuiti di intensità. Devo fare questa terapia ancora per due settimane, speriamo in bene.

Un farmaco sviluppato usando la nanotecnologia e un fungo che casualmente ha contaminato un esperimento in laboratorio potrebbe avere un'efficacia ad ampio spettro contro una serie di tumori, hanno reso noto ricercatori Usa.

Il farmaco, chiamato lodamina, e' stato migliorato in uno degli ultimi esperimenti supervisionati dal Dr. Judah Folkman, ricercatore morto a gennaio. Folkman e' stato un pioniere del concetto di terapia per inibizione dell'angiogenesi, ovvero far morire i tumori evitando che si fabbrichino i rifornimenti di sangue.

Dagli esiti dei test condotti su topi da laboratorio, si è scoperto che il farmaco funziona contro diverse forme di tumore, compreso il cancro al seno, all’ovaio, alla prostata, al cervello, il neuroblastoma e i tumori all’utero.

Il farmaco modificato va dritto alle cellule tumorali e aiuta a distruggere melanomi e tumori al polmone, senza apparenti effetti collaterali, secondo quanto ha spiegato Benny, uno degli autori dello studio.

Speriamo veramente che i ricercatori riescano a trovare una soluzione per far fronte a questa malattia che fà soffrire migliaia di persone nel mondo. Sicuramente è ancora al mondo vegetale che si dovranno indirizzare le ricerche, son sicuro che la risposta la possano trovare li.

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