Ciao, stamani alle 6 sveglia, per modo di dire perchè, le mie alzate notturne mi permettono anche do non mettere l'allarme. Preparazione della bottiglia da un litro di acqua con la boccetta di siero che sarebbe nientaltro quel siero che mi si inietta poi durante la tac per fare la scansione a contatto.
Fin qui niente di grave, devo bere questo litro di acqua in un'ora, pertanto per le sette tutto fatto. Premetto che erano 5/6 giorni che non sentivo mal di schiena, ma l'imprevisto è sempre in attesa per gli sfigati ed ecco che mi cade l'asciugamano in bagno, lo raccolgo, ed ahimè, una fitta di nuovo alla schiena ed eccoci punto e a capo.
Qui ricomincia la mia odissea, di come prendere le posizioni, come sedermi, come camminare, mi vesto, preparo la documentazione da portare alla dottoressa ala TAC, in quanto vogliono sempre le ultime tac fatte per poterle confrontare. Con molte precauzioni salgo in macchina, e volesse dio, la schiena non mi fa male.
Parto con la mia velocità di crociera dei 70/80, con calma mi faccio i 25 km da Riotorto all'ospedale, arrivo lassu al parcheggio che domina con un bellissimo panorama il canale di piombino e la magnifica isola d'elba, come anticamera dell'inferno mi dico, è bellissimo, la giornata è bella, ma io con la mia lombalgia sono uno zombi.
Prendo l'ascensore, mi dico che sono fortunato, perchè alle 7,30 la mattina alle volte ci sono gli addetti alle pulizie ed allora addio, devi fare un sacco di scale, nelle mie condizioni poi, ma arrivato ad un piano di sotto, devo prendere le ultime rampe che mi portano al piano terra dell'ospedale.
Mi attacco al passamano e ad uno ad uno scendo gli scalini che mi rimangono, è uno strazio, chi mi vede dirà cha la vecchiaia è una brutta gatta da pelare. Arrivo alla porta per accedere al Day Hospital, devo andare su perchè mi manca un pezzo di analisi del sangue e le devo ritirare su al cord. C'è un'ascensore che porta su, ma non so dov'è, ed allora opto per salire le scale, stesso strazio, stessa salita gradini uno a uno e finalmente la meta. Mi danno gli esami e faccio ritono al piano terra per far vidimare la richiesta tac, e mi metto in sala di attesa.
Sono confuso a questo punto, mi prende una sonnolenza e vedo gli infermieri che vanno e vengono, come se non avessero niente da pensare, che aspettassero qualcuno per poter iniziare, infatti ecco la dottoressa. Si inizia, prima una persona anziana con il bastone, sembrava un grissino tanto era magro, incuteva tenerezza solo a guardarlo, dopo 20 minuti ecco che mi chiamano.
Pensate che sia andato tutto bene, sdraiarsi sul lettino, sganciarsi i pantaloni, calarli giu fino alle ginocchia. Niente di più sbagliato, con un'infermiera davanti che non sapeva nulla, nello sdraiarmi, ho emesso un urlo, non so se un grunito, un ahia, o mamma, allora mi si è precipitata vicino mi ha sorretto e piano piano mi sono sdraiato. Questo è successo anche dopo aver finito laTAC, non ruscivo ad alzarmi, l'infermiera mi aiutava,ma non ce la facevo, allora ne è venuta un'altra e con terribili dolori ce l'ho fatta.
Arrivato a casa alle 10 mi sono sdraiato sul divano, non ho neanche mangiato, e mi sono alzato ora a fare questo post, intanto che le sensazioni di dolore sono ancora nella mia mente. Una giornata veramente disgraziata non c'è che dire. Il fatto è che sono cosciente che non finirà male, sto maledettissimo male.
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