Chemio più efficace con gli impulsi elettrici
C’è una tecnica nuova per combattere le metastasi cutanee di alcuni tumori o le neoplasie della pelle che non rispondono più ai trattamenti convenzionali: l’elettrochemioterapia, ossia un metodo che sfrutta un particolare effetto fisico, chiamato elettroporazione, che “apre la strada” ai farmaci che devono colpire le cellule tumorali, potenziandone gli effetti.
L’Istituto San Gallicano di Roma è tra i primi, in Italia, a praticarla (insieme all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, l’azienda ospedaliera San Giovanni Battista – Le Molinette di Torino, il Policlinico Umberto I di Roma e il Policlinico di Padova), e Stefania Bucher, primario del reparto di chirurgia plastica ricostruttiva, spiega in che cosa consiste: «L’elettrochemioterapia - chiarisce - associa un effetto fisico, l’elettroporazione della membrana della cellula (la temporanea apertura di “pori” nella membrana stessa, ndr), all’effetto della chemioterapia con cisplatino e bleomicina in bassi dosaggi, somministrati per endovena.
Gli impulsi elettrici applicati, brevi e intensi, aumentano la permeabilità delle cellule ai farmaci e causano così la morte delle cellule neoplastiche, cui segue la formazione di un nuovo epitelio».
Questa tecnica si utilizza, quasi sempre, in day hospital e con l’ausilio di sedativi.
In base ai dati raccolti da diversi studi internazionali, e confermati dall’esperienza dei dermatologi del San Gallicano, il tasso di risposte è attorno all’85 per cento dei malati; il metodo viene usato per il melanoma e per altri tumori della pelle come i carcinomi basocellulari e quelli spinocellulari, nonché per le metastasi cutanee dei tumori della mammella; si stanno inoltre studiando ulteriori applicazioni, quali quella sul sarcoma di Kaposi.
Etichette: mammella carcinomi melanomatumori della pelle elettrochemioterapia
0 Comments:
Posta un commento
<< Home