Eutanasia io sono favorevole
Da un sondaggio dell'aprile 2006, pubblicato anche su Torino medica, l'organo ufficiale dell'Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Torino, e avente come target infermieri (in maggioranza tra i 30 e i 40 anni, impiegati in reparti di terapia intensiva, lungo-degenza e chirurgia), è emerso che:
- il 74% degli infermieri interpellati è favorevole alla "dolce morte" passiva
- di cui l'83% anche a quella attiva
- il 44% ha avuto diverse esperienze di pazienti che hanno chiesto espressamente e ripetutamente di morire perché venisse posto fine alle loro sofferenze atroci e senza speranza.
- il 76% invoca il testamento biologico;
- l'8% si dichiara disposto a praticare l'eutanasia anche illegalmente, senza richiesta esplicita del paziente
- il 37% si dice disposto ad aiutare i pazienti a mettere fine a un calvario, anche ricorrendo al suicidio assistito.
- il 76% degli infermieri credenti è favorevole all'eutanasia volontaria.
I risultati del sondaggio torinese confermano quelli emersi da un'indagine del Centro di Bioetica dell'Università cattolica di Milano, e di altri sondaggi:
- il 4% dei rianimatori interpellati ha ammesso di praticare l'"iniezione letale" (illegalmente, sulla base di quello che dice loro la coscienza).
- Il 92% degli italiani interpellati ritiene che sia necessario superare l'attuale normativa repressiva;
- il restante 8% si dice contrario all'eutanasia
Lo spero tanto. Voi che ne pensate?
Etichette: Eutanasia dolce morte
4 Comments:
E' giusto dare la possibilità al malato (o alla sua famiglia, nel caso in cui il malato non sia cosciente e non esista più la possibilità di "svegliarlo") di decidere della propria sorte.
Mi sembra di una cattiveria infinita il contrario.
Ma come sempre c'è chi cerca d'imporre - e ci riesce - la propria visione etica a una questione personale e individuale di cui nessuno, tantomeno lo stato, dovrebbe impicciarsi.
Un bacione Ianilo :-***
Vi ringrazio di aver capito il senso profondo del mio post. Se un giorno mi capitasse vorrei poter decidere io se restare o fare il grande passo, non gli altri.
Non vedo perchè io debba disporre della sofferenza degli altri, a che pro? Anche se sono familiari.
personalmente non so' esprimermi su questa interrogazione altamente delicata. Penso a mio suocero morto 4 anni fa. Nessun medico (genova) gli chiese pesonalmente se voleva aumentare o no la terapia antidolore (morfina) lui era cosciente. Ci dissero che era meglio cosi' perchè non avrebbe piu' sofferto. Siamo stati con lui giorno e notte ma mori' tra le 6.30 e le 7 di mattina,mentre mio marito tornava a casa e noi ci recavamo all'ospedale.Questo ci intristi'e ancora adesso ci chiediamo se non sarebbe stato meglio da parte dei medici parlarci chiaramente ...dopo ci hanno detto che la morfina a quelle dosi procura una morte naturale per insufficienza respiratoria.
Questo post rafforza ancora di più la mia convinzione che debba essere la persona affetta da malattia incurabile a decidere. Nel tuo caso oltre alle sofferenze patite da tutti voi se ne è aggiunta una in più, non aver potuto essere col vostro caro al momento del grande passo. Un'abbraccio.
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