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ianilo marchesi carcinoma infiltrante scarsamente differenziato

Combatto una malattia al collo nella parte cervicale laterale sinistra, e due tumori ai polmoni. Nel 2006, ho fatto terapie intensive di chemio e 36 trattamenti di radio. Nel 2007 recidiva dei noduli laterocervicali con aumento delle dimensioni, dovendo cosi fare di nuovo trattamenti di chemio. Continuo a combattere, credere sempre. Per scrivermi e ne vuol far partecipe i lettori del blog. ianilo@gmail.com

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** La verità alle volte è più vicina di quanto si creda, ed alle volte si può nascondere nelle righe di qualche paragrafo.** Se il mio blog può essere di aiuto a qualcuno, ne sarò felice.

mercoledì, aprile 02, 2008

Il peperoncino non favorisce i tumori

Ciao, vorrei dirvi che il post di ieri anche se fatto il 1° Aprile non era per niente uno scherzo.
A chi piace mangiare piccante una notizia che gli può fare piacere.

I buongustai possono mangiare tranquillamente tutto il peperoncino che vogliono. Le pietanze piccanti non favoriscono il tumore della prostata e nemmeno le infiammazioni. Questa la conclusione del convegno nazionale “Salute, prostata e peperoncino” organizzato all’Università di Pisa dall’Accademia Italiana del peperoncino. In controtendenza con la Società italiana di urologia che a Settembre consigliava moderazione nel consumo del peperoncino si sono espressi urologi del calibro di Michele Gallucci, Maestri della medicina come Aldo Pinchera, il farmacologo Pierangelo Geppetti dell’Università di Firenze, il prof. Bruno Amantea dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, l’oncologo Vito Barbieri del Polo oncologico “Tommaso Campanella” di Catanzaro, il prof. Gianni Forti e la prof. Benedetta Fibbi dell’Università di Firenze.

Particolarmente convincente la relazione del prof. Pierangelo Geppetti che ha illustrato i risultati di una ricerca condotta dalla sua èquipe dell’Università di Firenze. Oggetto della ricerca proprio la capsaicina, la sostanza che secondo la Società italiana di urologia causa l’infiammazione della prostata e a lungo andare anche il tumore di questa ghiandola. “La capsaicina somministrata all’uomo per via orale - ha detto il prof. Geppetti - viene completamente metabolizzata ed eliminata dal fegato e non entra nel circolo ematico sistemico.

Perciò non può avere effetti su organi e tessuti come la prostata, inclusa l’infiammazione. Tanto meno può favorire l’insorgenza o la progressione di tumori”. Dopo le relazioni scientifiche il convegno si è concluso a tavola con Calabria degustazioni di specialità infuocate di artigiani calabresi. Il successo dell’iniziativa è stato sottolineato da Enzo Monaco, presidente dell’Accademia Italiana del peperoncino che ha auspicato la ripresa delle vendite del “diavolillo” calabrese fortemente in calo dopo gli ingiustificati allarmismi della Società Italiana di Urologia.

Tengo sempre ad esortarvi nel prendere con le dovute cautele le notizie, ed in caso di dubbi interpellare il vostro oncologo o il medico di famiglia.
Buona giornata.

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