Tumore ai polmoni, la diagnosi arriva prima
La buona notizia viene da Torino, dove, nei giorni scorsi, si sono confrontati al Lingotto i maggiori esperti di ecoendoscopia, arrivati da 19 Paesi per partecipare al Secondo Meeting dello "European Group for Endoscopic Ultrasonography", che ha fatto il punto, per la prima volta in Italia, su questa tecnica avanzata.
Ma vediamo innanzitutto in cosa consiste questa tecnica, utilizzata per via transesofagea e transbronchiale anche per guidare la somministrazione delle cure anticancro ma ancora poco diffusa nonostante la sua efficacia. "Come dice il nome, la metodica unisce in sé le potenzialità dell'endoscopia e dell'ecografia: permette di visualizzare la mucosa di qualsiasi tratto gastroenterico raggiungibile dall'endoscopio, tramite un piccolo trasduttore di ultrasuoni, montato sulla punta dell'endoscopio stesso", spiega Claudio De Angelis, direttore del Servizio di Ecoendoscopia presso la Gastroenterologia del professor Mario Rizzetto ed organizzatore del congresso sotto l'egida del Parlamento Europeo. "La sonda consente di visualizzare lesioni di appena 1-2 mm, sia nella parete del tratto gastro-intestinale sia nel pancreas e nel mediastino".
L'ecoendoscopia, grazie all'alta precisione e al suo non essere invasiva, è ormai insostituibile per classificare il cancro dell'esofago, dello stomaco, del retto-colon e per valutare le neoplasie delle vie biliari e del pancreas, orientando al meglio la scelta terapeutica più bisogno della chirurgia.
E proprio la Gastroenterologia delle Molinette detiene una delle maggiori casistiche italiane: 1720 esami nell'ultimo anno, di cui 200 per biopsia, 850 per diagnosi, 670 per classificazione di tumori e a fini terapeutici. La grande svolta l'ecoendoscopia l'ha data anche all'interventistica, aprendo al medico le porte del mediastino e del retroperitoneo: "Senza più ricorrere alla chirurgia esplorativa", spiega De Angelis, "con questa tecnica si possono prelevare in modo non invasivo campioni di tessuto per la diagnosi istologica da organi profondi, come linfonodi, pancreas, mediastino e retto".
Dal congresso del Lingotto, in particolare dai lavori di specialisti americani e danesi, è emersa anche la nuova applicazione della ecoendoscopia sui tumori polmonari che consente di superare alcuni limiti diagnostici della Tac e della Pet. "L'ecoendoscopia si sta rivelando una tecnica molto accurata per valutare le più comuni sedi di diffusione del cancro del polmone non a piccole cellule, come i linfonodi mediastinici, la ghiandola surrenalica sinistra, il fegato e l'invasione del mediastino ad opera del tumore primitivo", dice De Angelis che sta facendo 3 applicazioni alla settimana di questo tipo. "Recenti studi di gruppi stranieri hanno permesso anche di eliminare i cosiddetti falsi negativi e di azzerare i falsi positivi".
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Etichette: tumore polmonare ecoendoscopia
2 Comments:
ciao a tutti, il mionome è roberta e mia mamma è affetta da tumore ai polmoni.. è al secondo ciclo di chemio e ogni giorno che passa la trovo sempre più abbattuta e stanca.. non so come aiutarla .. non so cosa li passa per la testa !!avete dei consigli da darmi??
Ciao Roberta,
ho postato il tuo messaggio sul primo articolo nei commenti della home page del blog, altrimenti nessuno lo avrebbe letto, perciò vai alla home page, clicca su commenti e li troverai la mia risposta, e ne avrai anche dalle nostre lettrici. Coraggio. Ianilo
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