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ianilo marchesi carcinoma infiltrante scarsamente differenziato

Combatto una malattia al collo nella parte cervicale laterale sinistra, e due tumori ai polmoni. Nel 2006, ho fatto terapie intensive di chemio e 36 trattamenti di radio. Nel 2007 recidiva dei noduli laterocervicali con aumento delle dimensioni, dovendo cosi fare di nuovo trattamenti di chemio. Continuo a combattere, credere sempre. Per scrivermi e ne vuol far partecipe i lettori del blog. ianilo@gmail.com

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** La verità alle volte è più vicina di quanto si creda, ed alle volte si può nascondere nelle righe di qualche paragrafo.** Se il mio blog può essere di aiuto a qualcuno, ne sarò felice.

sabato, ottobre 06, 2007

Ho trovato il santo protettore degli ammalati di tumore: San Pellegrino

Mi stà diventando il piede della gamba sinistra all'esterno, che 20 anni fà era stata operata di varici, tutto nero. Aspetterò un poco a farlo vedere al medico in quanto con tutte le cure, le chemio, le radio, gli emocromi che sballavano e balle varie, non voglio proprio dover intraprendere cure che mi porterebbero dolore sul dolore. E' proprio vero, i mali non vengono mai soli.

IL SANTO PROTETTORE DEGLI AMMALATI DI TUMORE.

Pellegrino Laziosi (Forlì 1265-1345)
da giovane non era certamente uno stinco di santo. Al contrario.

Nel 1273, quando la sua città di Forlì si trovò nuovamente a do­ver combattere contro le truppe pontificie, lui non si comportò certamente in forma evangelica. Con il suo carattere collerico e fanatico andò a lanciarsi contro il pulpito dove San Filippo Benizi, il santo Servo di Maria inviato dal Papa, predicava per ri­portare la pace nella città e gli mollò pubblicamente due sonori ceffoni.

Questo episodio di violenza però doveva cambiare radicalmente la vita di Pellegrino. Si pentì subito del suo scatto di collera e tornò pre­sto da quello che aveva umiliato. San Filippo gli perdona in modo spontaneo e di cuore. Questo colpisce tan­to Pellegrino che gli chiede di poter essere accolto nell'Ordine dei Servi. Suo deside­rio è di appartenere alla comunità dove vi­vono uomini tanto grandi di cuore.

Nell'Ordine dei Servi di Maria Pelle­grino condurrà una vita laboriosa da sem­plice frate. Evidentemente la coscienza gli rode ancora dentro il cuore, giacché si sot­topone a una ferrea disciplina per esem­pio, di notte dorme sempre stando in piedi o, al massimo, seduto. A 40 anni il medico del convento gli diagnostica un tumore os­seo alla gamba destra e decide che bisogna procedere all'amputazione della gamba per salvare la vita dell'ancor giovane frate.

Di certo, una vera tortura senza anestesia o calmanti del dolore! Un inter­vento pericolosissimo senza antibiotici! Ma il buon frate la notte prima dell'operazione si trascina pieno di dolori davanti al croce­fisso nella sala del capitolo e trascorre lì tutta la notte in orazione. Presto cade in un sogno febbrile. E ha una visione: il Cro­cefisso si piega verso di lui, mette la mano sulla sua piaga e gli dice: «Alzati, sei guari­to!»

Al mattino seguente Pellegrino si sveglia fresco, come rinato non c’è più ne febbre, né tumore, né dolore alcuno. Si sente guarito. La visione notturna è dive­nuta realtà. In occasione dell'esame compiuto nel 1959 delle sue ossa-reliquie, si è accer­tato che il tumore osseo si è a un certo punto fermato. Infatti lui è morto ben 40 anni dopo, ottuagenario, considerato un santo guaritore ancora in vita. La chiesa lo venera come patrono degli ammalati di tu­more e di quanti soffrono dolori cronici ai piedi e alle gambe.

Ancor oggi l' Ordine riceve notizie di persone da tutto il mondo che vengono guarite per sua inter­cessione. Dall'anno della sua canonizzazio­ne, il 1727, San Pellegrino gode di una particolare devozione in quasi tutti i con­venti del nostro Ordine e quasi ovunque si trovano immagini della sua miracolosa gu­arigione.

http://www.servidimaria.org/it/spirit/santi.htm

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