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ianilo marchesi carcinoma infiltrante scarsamente differenziato

Combatto una malattia al collo nella parte cervicale laterale sinistra, e due tumori ai polmoni. Nel 2006, ho fatto terapie intensive di chemio e 36 trattamenti di radio. Nel 2007 recidiva dei noduli laterocervicali con aumento delle dimensioni, dovendo cosi fare di nuovo trattamenti di chemio. Continuo a combattere, credere sempre. Per scrivermi e ne vuol far partecipe i lettori del blog. ianilo@gmail.com

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** La verità alle volte è più vicina di quanto si creda, ed alle volte si può nascondere nelle righe di qualche paragrafo.** Se il mio blog può essere di aiuto a qualcuno, ne sarò felice.

lunedì, marzo 12, 2007

Quanto è importante l’alimentazione per i malati di cancro?

Un’alimentazione equilibrata è importante per tutti, perché il cibo fornisce all’organismo l’energia e tutti i nutrienti di cui ha bisogno per rinnovarsi continuamente. Per una persona affetta da tumore, però, una dieta completa, ricca e varia è fondamentale, in quanto risponde anche ad altre necessità. La prima, sopportare meglio le cure, spesso lunghe e debilitanti: il senso di spossatezza di chi è sottoposto a chemioterapia può essere amplificato da un’alimentazione insufficiente. La seconda, contrastare gli effetti diretti della malattia che, in alcuni casi, modifica il metabolismo.

Per questi motivi i pazienti oncologici dovrebbero mangiare tutto: proteine, carboidrati, sali minerali, vitamine e grassi in maniera equilibrata. Anzi la malattia potrebbe addirittura essere l’occasione per recuperare, e continuare a praticare anche a guarigione avvenuta, alcune buone abitudini della nostra tradizione che sono state abbondantemente soppiantate da costumi anglosassoni. Oggi purtroppo si fa infatti largo uso di grassi animali (come il burro) a spese dell’olio di oliva, si mangiano poche verdure (cioè pochi sali minerali e vitamine) invece di privilegiare una tavola mediterranea ricca di ortaggi, si consumano molti zuccheri semplici (merendine, succhi, bibite industriali…) a scapito degli zuccheri complessi, ossia quelli “buoni” del pane casereccio e della pasta al pomodoro.

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