Dunque come promesso, mi sono procurato due piante di Aloe Arborescens, e farò da cavia al mixer di foglie frullate con miele, prendendone due cucchiai un'ora prima dei pasti. Vediamo che succederà, non credo ai miracoli, farà bene, farà male, chissà, male non farà sicuramente.
Allora cosa è l'aloe arborescens?
E' una pianta che appartiene alla famiglia delle Liliaceae. Pianta succulenta, presenta lunghe foglie a rosetta lanceolate, dentellate e spinose che tendono a gonfiarsi e sgonfiarsi per resistere a periodi anche molto lunghi di siccità. Si sviluppa con formazioni “a cespuglio” che possono raggiungere i 3-4 metri di altezza ed i suoi fiori sono di un bel rosso-arancio.
L’Aloe Arborescens ha una concentrazione di principi attivi tre volte maggiore rispetto alla cugina Aloe Vera, e per questo motivo è più indicata per un uso di integrazione alimentare. I principi attivi contenuti sono circa un centinaio.
Delle sostanze note, accanto a quasi tutti gli aminoacidi essenziali, a molte vitamine, all'acido acetilsalicilico, alla Colina, e a diverse forme di lipidi, l' Aloe contiene anche dei rari sali minerali: lo Zinco, il Manganese, il Ferro, il Germanio, il Cromo, il Magnesio, il Boro, il Selenio, con implicazioni importanti, quindi, per diverse patologie umane: tra queste, gran parte delle patologie degenerative, del ricambio, o da cause carenziali. L'Aloe arborescens tende così a rinormalizzazione i parametri biochimici e funzionali dell'organismo in un tempo-finestra variabile da 2 a 6 mesi. Bene ora veniamo alla preparazione.
** Il preparato dev'essere fatto con Miele biologico di elevatissima qualità, evitando quindi nella maniera più assoluta il Miele "millefiori"
** Il preparato dev'essere costituito da foglie intere di Aloe, e non dal solo gel, poiché la morfologia della foglia consta di tre ben diversi tessuti, tutti farmacologicamente utili: la cuticola esterna, di colore verde appuntita sui bordi laterali, formata da fibre di cellulosa, lo strato intermedio periciclico, sede della linfa giallastra e amara (da cui derivano gli Antrachinoni Aloina A e B e la stessa Emodina, anch'essa un Antrachinone), e infine il tessuto spugnoso interno costituito dal vero e proprio gel (da cui derivano i polisaccaridi, fra cui l'Aloe-mannano).
** Le foglie devono essere tolte da piante di almeno 3-4 anni di vita, escludendo accuratamente le foglie centrali, cioè quelle formate con maculature chiare, e anche le foglie più vecchie se troppo ingiallite, rinsecchite o guaste.
** Le foglie devono essere tagliate alla base, eliminando la punta, la stessa base e le spine laterali, compreso il bordo longitudinale di 4-5 millimetri. Ogni foglia così preparata dev'essere tagliata trasversalmente in fette di 2 centimetri.
** Si consiglia di fare tutto al buio o almeno con una luce pari all'intensità di un televisore acceso.
Cogliere alla mattina presto (che ci sia ancora buio) le foglie per una ricetta pari a
120g di foglie con 150 grammi di miele di acacia
tre vasetti sono la quantità della ricetta di padre Zago (350 grammi di foglie di aloe con 500 grammi di miele biologico e qualche goccia di grappa.)
** Ogni foglia così preparata dev'essere tagliata trasversalmente in fette di 2 centimetri.
** Mettete nel frullatore le foglie cosi tagliate con il miele e frullate fino a che si avrà ottenuto una crema.
** Si versa in un barattolo possibilmente scuro (la luce fà perdere forza ai principi attivi dell'aloe)
** Mettete in frigo, dovrebbe stare in ambiente ai 4 ai 10 gradi.
Il preparato è abbastanza amaro, ma bisogna prenderlo e per una cura ottimale:
L ricetta ufficiale di padre Zago contempla 350 grammi di foglie di aloe con 500 grammi di miele biologico e qualche goccia di grappa.
Se volete farla anche voi, mi raccomando chiedete al vostro medico di fiducia se per il vostro organismo è adatto e non ci sono controindicazioni. Si prende come supporto alle cure convenzionali (NON AL POSTO DELLE CURE UFFICIALI!!!).
Mi raccomando eh!!!
Più avanti vi terrò informati. Per avere altre notizie sulla pianta:
http://www.erbeofficinali.org/dati/nacci/aloe_arborescens.php
Etichette: Aloe Arborescens padre zago
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