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ianilo marchesi carcinoma infiltrante scarsamente differenziato

Combatto una malattia al collo nella parte cervicale laterale sinistra, e due tumori ai polmoni. Nel 2006, ho fatto terapie intensive di chemio e 36 trattamenti di radio. Nel 2007 recidiva dei noduli laterocervicali con aumento delle dimensioni, dovendo cosi fare di nuovo trattamenti di chemio. Continuo a combattere, credere sempre. Per scrivermi e ne vuol far partecipe i lettori del blog. ianilo@gmail.com

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** La verità alle volte è più vicina di quanto si creda, ed alle volte si può nascondere nelle righe di qualche paragrafo.** Se il mio blog può essere di aiuto a qualcuno, ne sarò felice.

lunedì, dicembre 10, 2007

TUMORI: LINFOMI, ANTICORPO RADIOATTIVO COMBATTE CELLULE MALATE

Stamani alle 7 ho fatto ilprelievo del sangue per il controllo dei valori EMOCROMO, che se tutto va bene domani faccio la chemio. Mi sento abbastanza bene, il tempo qui è brutto anche stamani è molto nuvoloso.
Una notizia che può interessare:

Una nuova 'arma' intelligente di seconda generazione è disponibile e funziona facendo regredire completamente i linfomi non-Hodgkin in quasi 9 pazienti su 10 (nell'87%): é un anticorpo monoclonale (90Y-ibritumomab tiuxetano) arricchito di ittrio-90, un radioisotopo che guida il farmaco solo sulle cellule malate risparmiando quelle sane.

Agisce per ora contro uno dei tumori più aggressivi e subdoli, i linfomi non-Hodgkin di tipo follicolare che colpiscono intorno ai 60 anni e che per molto tempo restano silenti (indolenti) fino a disseminarsi e richiedere perciò una terapia rapida e molto efficace.

Lo confermano i risultati dello studio FIT (First-line Indolent Trial) che sono stati presentati al 49° meeting dell'American Society of Hematology in corso ad Atlanta, Georgia, negli USA.

"Si è registrato - spiega il prof. Mario Petrini, direttore della Clinica Ematologia di Pisa e coordinatore italiano dello studio - che il 77% dei pazienti che dopo la chemioterapia avevano avuto solo una remissione parziale della malattia, hanno avuto una remissione completa, per un totale di 87% dei pazienti che hanno ottenuto tale remissione completa.

Inoltre si è registrato un prolungamento del periodo libero da malattia di circa 2 anni". Lo studio ha visto l'Italia giocare da protagonista: "Siamo stati il secondo Paese al mondo come pazienti arruolati - conclude Petrini - con ben 11 centri coinvolti e la conferma di una grande collaborazione fra ematologi e medici nucleari".

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